lunedì 17 agosto 2015


L'organizzazione Internazionale per le Migrazioni OIM

" Il numero di sbarchi di migranti in Europa è di 250mila e i morti in mare sono almeno 2.300 persone!" Ma a questi dobbiamo aggiungere purtroppo altri 49, solo ieri...

Ma le nostre ambasciate, cosa possono fare per ridurre il traffico e le tragedie in Mare?



Il numero di sbarchi di migranti in Europa dall' inizio del 2015 è di  circa 250 mila e già supera il totale dello  scorso anno! Ad affermarlo è l’Oim, Organizzazione internazionale per le Migrazioni, evidenziando anche il numero drammatico delle vittime:  “almeno 2.300” le persone morte nel tentativo di attraversare "uno dei luoghi più pericolosi per i migranti! Purtroppo anche il numero delle vittime in questi 8 mesi superano quello dell'intero anno 2014! Sono circa 102mila migranti hanno attraversato il Canale di Sicilia, “la rotta più mortale al mondo” per chi fugge da violenze disastri e povertà, e sono giunti dalla Libia all’Italia, afferma una nota dell’Oim.
Proprio ieri venivano pubblicati questi datti dell'OIM sulla situazione dei migranti e c'era già un'altra tragedia in mare, altri morti, altra emergenza... 
E mentre i politici si impegnano ad inventare nuove e vecchie critiche, nuove e antiche responsabilità da attribuire, nel balletto sconcio delle strategie elettorali,  raccolgo la memoria dei superstiti, seguo le loro tracce, dalla partenza del proprio paese, spesso massacrato da guerre o da crisi economiche nutrite dalle nostre politiche economiche vergognose,  per arrivare a quei barconi fatiscenti dove uomini, donne e bambini vengono estirpati come merce da poco conto dai famigerati trafficanti di vita e venditori di morte.
Chi sono i profughi che rischiano la vita nel mediterraneo e per quale ragione questo accade  sempre di più? Sono in prevalenza giovani in fuga, ma molto frequentemente queste persone hanno già parenti che risiedono regolarmente in Europa, con un lavoro sicuro e una abitazione pronta ad accogliere i parenti. Allora verrebbe spontaneo chiedersi perché queste persone si affidano ai trafficanti pagando cifre esorbitanti per viaggiare in queste condizioni disumane e insicure piuttosto che entrare con un visto regolare dopo aver viaggiato in un aereo comodo e sicuro?  La risposta la possiamo trovare all'interno di questa macchina inefficiente e altamente burocratica che si chiama rapporto internazionale, di cui è a capo il Ministro degli Affari Esteri e della Cooperazione internazionale, Angelino Alfano. 
Attualmente una grande quantità di migranti presenti sul territorio italiano in maniera continuativa e regolare, sono in possesso dei requisiti per accogliere i propri parenti (una abitazione consona alla quantità di persone da accogliere, un reddito compatibile. L’ingresso per ricongiungimento familiare è possibile previo rilascio del visto  di ingresso in base al ricongiungimento familiare che consente l’ingresso in Italia, ai fini di un soggiorno di lunga durata, a tempo determinato o indeterminato, ai familiari di cittadini stranieri già regolarmente soggiornanti in Italia.
L’Ambasciata Italiana del paese di origine concede al cittadino straniero il visto di ingresso per motivi di famiglia una volta che lo Sportello Unico per l’Immigrazione della Prefettura competente ha emesso il nulla osta (vedi requisiti dal sito del Ministero http://www.prefettura.it/pistoia/contenuti/53958.htm). Il rilascio del nulla osta per il ricongiungimento familiare, necessario per ottenere il relativo visto di ingresso, deve essere richiesto allo Sportello Unico per l’Immigrazione del luogo di dimora, compilando gli appositi moduli telematici direttamente attraverso il sito internet del Ministero dell’Interno (nullaostalavoro.interno.it), 

Il nulla osta per un visto italiano

Sono le prefetture sparse in tutt'Italia che verificano la documentazione presentata da gli stranieri che già vivono nel territorio italiano e, una volta assicurato che ci siano i requisiti emette il nulla osta al ricongiungimento familiare. La procedura non è troppo lunga, ma sicuramente molto selettiva e dura da portare a termine con buoni risultati, ma al giorno di oggi i nulla osta emessi in Italia sono comunque tanti, nonostante tutte le difficoltà.

Le persone tutelate e l'antitutela

Anche i titolari di permesso di soggiorno per Protezione Sussidiaria o in possesso del  riconoscimento dello Status di Rifugiato possono chiedere il ricongiungimento familiare con i propri parenti e vengono agevolati dalla legge (in teoria)  per la loro situazione di vulnerabilità o rischio di vita che si estende anche ai familiari per ovvi motivi. Proprio per questo, i soggetto a rischio di vita  dovrebbero avere un canale privilegiato nella domanda di ricongiungimento, bypasando l'obbligo di alcuni requisiti come il reddito e l'abitazione. Ma dalla teoria alla pratica le carte in gioco cambiano e a bloccare le richieste di ricongiungimento familiare è la residenza anagrafica, prima non obbligatoria per i soggetti tutelati da protezione internazionale e asilo, e che ora invece diventa condizione sine qua non, in vigore dallo scorso anno in tutti i comuni italiani. 

La residenza anagrafica e la compra-vendita di legalità

Sulla residenza anagrafica che dovrebbe essere un diritto prima ancor che un dovere di ciascun cittadino, straniero o italiano,  presente in modo continuativo in un determinato comune, bisognerebbe aprire un capitolo a parte perché essa è diventata ormai un lusso di pochi e di conseguenza,  una macchina che genera nuove povertà per ciascun cittadino, straniero o italiano che sia perché almeno in questo possiamo dire che non ci sono distinzioni e il negato diritto di residenza colpisce chiunque in condizioni di povertà che sfocia inevitabilmente in quella di emarginazione! 
La residenza anagrafica nel comune di Firenze, per esempio, non viene data a chi non ha una abitazione in affitto o di proprietà ed è diventata una propria e vera merce da commercializzare anche a caro prezzo, perché purtroppo, dove i diritti si restringono, emerge lo sfruttamento e la malavita. In questo contesto, anche le residenze vengono vendute sul mercato dei poveri e nella sola città di Firenze i prezzi variano tra il 500 e il 1000 euro a persona. Per fare chiarezza, molti titolari di immobile in affitto decidono di vendere la residenza sul proprio immobile, anche se la persona non potrà mai abitare in quel luogo. Le vittime più frequenti sono gli immigrati in quanto necessitano della residenza per portare avanti le diverse pratiche di regolarizzazione, compreso la richiesta di 
ricongiungimento familiare.
Capite quante siano le difficoltà a fare entrare legalmente un proprio parente senza dover chiamare "in causa" i trafficanti di persone? Ma l'odissea di Ulisse non finisce qui! Una volta conclusasi la pratica di ricongiungimento e già in possesso del nulla osta all'ingresso in Italia dei propri familiari, inizia la vera e propria maratona per l'ottenimento del visto sul passaporto. 

Le Ambasciate i la maratona per un visto 

Sono immense le difficoltà dello straniero a poter entrare in contatto con le ambasciate italiane nel proprio paese di provenienza (laddove esistono le nostre rappresentanze) e ancor di più la verifica della documentazione da presentare ai fini del visto per motivi familiari. Una volta già presentata la documentazione da parte dei parenti che vivono in Italia, lo straniero che si trova a dover scappare da una guerra, una situazione di pericolo o semplicemente spinto dal desiderio di ricomporre la propria famiglia raggiungendo i suoi parenti si trova a dover pagare, molto spesso, svariate somme di denaro a gli addetti alla sicurezza delle ambasciate per poter accedere ad un appuntamento. Questo accade nello Yemen (sotto guerra), in Iraq (dove anche lì c'è una guerra), nell'Uganda, in Kenia, ma secondo informazioni dei migranti, la consueta "tangente" per accedere alle zone verdi delle ambasciate è un classico del commercio della salvezza. Ovunque si vada i trafficanti ci sono, più o meno feroci, più o meno regolari, perché dove c'è disperazione, c'è chi lucra su di essa!  Se lo straniero riesce a sfondare il labirinto della burocrazia, alla fine, dopo tanto tempo, a volte anni, potrà entrare regolarmente in Italia! Purtroppo i tempi sono troppo lunghi e  le possibilità di contatto con le ambasciate eccessivamente difficili! 

L'Europa, Dublino III e la fuga continua....

Ecco perché molti dei nostri naufraghi in realtà sono persone di diritto ad un ingresso regolare, aldilà della condizione stessa di rifugiato o di profugo e non soltanto in Italia, ma anche verso altri paesi della Europa dove si trovano i propri parenti. Persino Dublino III lo recita, in uno dei suoi articoli che il migrante sbarcato in un paese europeo può chiedere al momento della sua identificazione di essere trasferito nel paese che già ospita i suoi familiari e l'Europa deve provvedere alla verifica dei dati e trasferimento del migrante, ma la realtà è che molti, dopo aver vinto la lotteria del mare ed essere arrivati vivi in Italia, Grecia, Malta, devono ancora fuggire verso i propri parenti, senza che i loro diritti vengano assicurati.

Di questo non sento parlare mai nessuno! Come non sento parlare mai di una verifica seria sul lavoro della nostra rappresentanza nei paese in guerra o in quelli nelle immediate vicinanze, dove i profughi e i parenti di stranieri già in europa si recano per un visto! Fino a quando non si affronterà seriamente la questione dei diritti, delle responsabilità e della difesa delle persone, i morti sul Mediterraneo continueranno ad essere troppi, i politici (tutti, nessuno escluso!) continueranno a speculare sulla questione dei migranti e la gente continuerà a scappare, a morire e vedere negati i propri diritti, come in ciascuna realtà dove regna inciviltà!
                                                                                                                    Kátia Lôbo Fitermann







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venerdì 14 agosto 2015


"E’ la nostra passione di persone 

che hanno toccato con mano

 le sofferenze di tanti fratelli e sorelle

 a spingerci a gridare, con Papa Francesco, 

che la ‘carne dei migranti è la carne di Cristo". 

(Pe. Alex Zanotelli)


Sulle morti dei Migranti nel Canale di Sicilia, il Cardinale Montenegro si esprime senza troppo giro di parole: "dobbiamo solo vergognarci"! Sì, dobbiamo vergognarci per le innumerevoli esternazioni di politici ben pagati (da noi) che non hanno lo spessore umano e la volontà di affrontare la questione dall'unico punto di vista possibile: dalla parte delle vittime! Sono stata a Milano alla fine dello scorso anno per accompagnare una ragazza e sua figlioletta a fare il test del dna per il riconoscimento della salma di suo marito, padre della piccola, anegato nel Mediterraneo durante il naufragio del 3 Ottobre. Lì ho incontrato diverse persone straniere che vivono regolarmente in altri paesi dell'Europa (Ollanda, Germania, Svezia, Norveggia). Erano lì anche loro per il riconoscimento dei propri cari, anche essi annegati nelle nostre acque. E' incomprensibile perché gli immigrati che vivono regolarmente in Europa non riescono a ricongiungersi con i parenti! Anche questa giovane mamma vive in Italia, lavora ed era in possesso dei requisiti per fare arrivare qui suo marito, senza che lui dovesse rischiare la propria vita nel canale di Sicilia! Purtroppo le pratiche per il ricongiungumento familiare sono complesse e ancora più difficile è riuscire ad ottenere un visto dalle nostre ambasciate. Proprio mentre vi scrivo queste righe, vengo a sapere che un amico somalo, dopo tanti tentativi per ricongiungersi con la moglie andati a male perchè le ambasciate difficilmente rilasciano i visti, come nel suo caso, anche se in possesso dei requisiti e del nulla osta per ottenerlo, affiderà la propria moglie ai trafficanti in Libia perché nelle nostre ambasciate, sparse in diversi paesi dell'Africa è quasi impossibile ottenere un visto di ingresso e spesso per solo avvicinarsi alla zona verde di una di essa, bisogna pagare delle tangenti alle guardie!! Vi parlerò presto di cosa sta accadendo appunto con le nostre ambasciate all'estero, delle difficoltà degli stranieri in possesso di un nulla osta di potersi recare all'appuntamento con le autorità italiane, delle difficoltà di ottenere un appuntamento e del giro di soldi e di malaffare sulla pelle di queste persone.... Così si potrà capire meglio perché tanti tentano il viaggio della speranza. Perché tanti morti...



Questo bellissimo testo, ripreso da Padre Alex Zanotelli, prima missinario in Africa per molti anni e da altre tanti una presenza attiva nel quartiere Sanità di Napoli lo voglio dedicare a tutte le persone che oggi parlano di risorse che scarseggiano in Italia e di impossibilità ad accogliere i profughi che faticosamente sbarcano sulle nostre coste. 

RIFUGIATI: E’ UN GENOCIDIO!

di Alex Zanotelli


In questi ultimi 5 giorni sono morti nel Mediterraneo quasi 800 rifugiati,in prevalenza donne e bambini. Dobbiamo solo vergognarci! Se chiamiamo mostri quelli dell’ISIS, dobbiamo riconoscerci mostri per un tale “omicidio di massa”, come lo definisce l’OIM. Sono quasi tutte donne e bambini in fuga da spaventose situazioni di guerra.Il Medio Oriente è in fiamme, così come la Libia e tante nazioni dell’Africa saheliana dal Sud Sudan al Centrafrica. Milioni sono in fuga, tanti tentano la via del Mediterraneo, che ormai si è trasformato in un cimitero. E’ uno stillicidio quotidiano a cui assistiamo quasi impassibili.
Come missionari non possiamo stare in silenzio davanti a questo genocidio che avviene alle nostre porte.
Dall’inizio dell’anno i morti sono 2.500, solo 2.220 da giugno. Lo scorso anno (con la tragedia del 3 ottobre , dove hanno perso la vita 361 persone) hanno trovato la morte oltre 600 persone . Nel 2012, hanno perso la vita altre 500 persone. In questi tre anni sono 3.600 le vittime accertate. E’ un’ecatombe!
Mai avevamo visto un numero così elevato di rifugiati. L’Alto Commissario per i rifugiati ha annunciato che il 2013 è stato l’anno record con 51 milioni di rifugiati, cifre che ci ricordano i dati della II Guerra Mondiale. L’ONU ci ricorda che l’86% dei rifugiati trova asilo nei paesi del sud del mondo. L’opulenta Fortezza Europa sta invece facendo di tutto per respingere questi ‘ naufraghi dello sviluppo’. E lo facciamo con il Fortex, con la polizia di frontiera, con le barriere di Ceuta e Melilla, con il muro tra Grecia e Turchia , con il Trattato di Dublino, con le leggi razziste sia nazionali che europee.Ed ora con il Frontex Plus! Questa nuova operazione potrebbe sostituire ‘Mare Nostrum’ , che ha salvato migliaia di vite , quasi tutte in acque internazionali. Purtroppo Frontex Plus è un’operazione di controllo delle frontiere, dentro i confini di Shengen.
Ma i disperati non si arrendono: sono mossi dalla disperazione . Nulla li può fermare. Ad approfittarsene sono le organizzazioni criminali , che soprattutto in Libia ( un paese in sfacelo totale , anche per colpa nostra!), fanno lauti
guadagni. 


” E’ inaccettabile che la vita di un essere umano abbia meno valore di una 

presunta sicurezza e impermeabilità delle frontiere di uno Stato. 

E’ inaccettabile che una decisione politica vada riempiendo di tombe il 

cammino che i poveri percorrono con la forza di una speranza. 

E’ inaccettabile che merci e capitali godano di più diritti dei poveri per 

entrare in un Paese. E’ inacettabile che si rivendichino frontiere impermeabili 

per i pacifici della terra e si tollerino frontiere permeabili al denaro, alla 

corruzione, al turismo sessuale, alla tratta delle persone, al commercio 

delle armi.”

Alla UE , perché apra corridoi umanitari; realizzi programmi di reinsediamento, 

ammissione umanitaria e di facilitazione dei ricongiungimenti famigliari; 

smantelli il Fortex, vera e propria macchina da guerra contro i migranti ; abolisca 

il Regolamento di Dublino che impone ai migranti di fare richiesta di protezione 

internazionale al primo stato membro in cui fanno ingresso.

Al Governo italiano, perché prema su Bruxelles per il mutuo riconoscimento delle

domande d’asilo, per un monitoraggio comune ed un equo smistamento;“cambi 

subito la Bossi –Fini”, come ha chiesto l’arcivescovo di Agrigento , F .Montenegro; 

chiuda i CIE ;voti il disegno di legge sullo Ius Soli per i figli di immigrati nati in Italia; 

continui l’operazione Mare Nostrum che ha salvato migliaia di migranti in acque 

internazionali.

Alla CEI, perché parli, con più coraggio, in difesa dei profughi e dei rifugiati, e 

perchè apra le canoniche e i conventi vuoti ai rifugiati.

Il Comune di Napoli è l'unico che ha risposto al referendum sull'acqua che è tornata ad essere pubblica a Napoli! Nel dramma dell'immigrazione, la questione dei beni comuni è alla base!


giovedì 13 agosto 2015

martedì 11 agosto 2015

Quando i nostri politici parlano di immigrazione da contrastare, di permessi di soggiorno "umanitari" distribuiti troppo facilmente in Italia oppure di migranti economici da respingere ("anche con la forza") dovrebbero avere l'onestà intellettuale e anche morale di dire come stanno intervenendo per contrastare la politica del "Land Grabbing", ossia, quella compra-vendita di terreno agricolo, che avviene specie nei paesi poveri da parte dei paesi ricchi per la coltivazione di mono culture che impoveriscono i terreni e che proprio per questo nessuno vorrebbe a casa propria! Grossolanamente parlando, questo è il Land Grabbing, responsabile per la tragedia economica di tanti paesi e di conseguenza, il maggior responsabile della fuga dalla fame e dalla morte di miglia di persone al mondo! Il Land Grabbing è, inoltre, motivo di tensioni e di guerre, di tiranie da parte dei governi nei confronti dei contadini che si ribellano perché non vogliono rinunciare alla propria terra. Parlare di profughi economici e non parlare di misure di contrasto a questa politica mondiale portata avanti dai paesi ricchi e dalle multinazionali si chiama ipocrisia!


" Li lasciamo annegare, per negare" (Erri de Luca)


Quest'anno Alessandro Gassmann ci ha regalato questo video, presentato durante la giornata dei Rifugiati con l'UNHCR, a Firenze



"Il vostro amore fraterno continui. Non dimenticate l’ospitalità, poiché per mezzo d’essa alcuni, senza saperlo, ospitarono gli angeli."

                                                                       (Ebrei, 13, 2)

PROMEMORIA 

(Gianni Rodari)



Ci sono cose da fare ogni giorno:
lavarsi, studiare, giocare,
preparare la tavola,
a mezzogiorno.
Ci sono cose da far di notte:
chiudere gli occhi, dormire,
avere sogni da sognare,
orecchie per sentire.
Ci sono cose da non fare mai,
né di giorno né di notte,
né per mare né per terra:

per esempio, la guerra.

 






Aveva pochi soldi e il cellulare con sé. Niente valigie, niente vestiti. Solo alcune fotografie della sua famiglia che sorrideva felice. C'era poco spazio sul barcone, non poteva portare altro. Solo la Speranza. Si leggeva sui volti e negli occhi di tutti, persino di quel bambino piccolo attaccato al seno della madre. Si sentiva l'odore della paura e della speranza, dei loro corpi sudati sotto il sole cocente, l'odore del mare... 
Aveva scritto un sms sul cellulare che non era stato inviato. Non aveva credito per poterlo fare... "Amore mio, fra poco arriveremo in Italia. Il viaggio è stato difficile ma ce l'ho quasi fatta. Cerca di resistere e prenditi cura dei nostri figli. Presto saremo di nuovo tutti insieme, ci aspetta una nuova vita, la Vita. Ti chiamerò appena sarò arrivata. Mi mancate da morire! Ti amo!"
L'hanno trovata tra le onde così, col cellulare e il portafoglio con quei pochi soldi e quelle fotografie strette al petto. Non ha voluto lasciare alle onde del mare le cose più care a lei, non voleva sentirsi sola nel momento in cui ha sentito l'abbraccio freddo della morte. 
Ci sono tanti corpi sulla spiaggia. Molti di loro non hanno ancora un nome. I tg parlano di numeri, di centinaia e centinaia di morti. Nessuno sa chi sono, chi hanno lasciato a casa, da che cosa scappavano, quali erano i loro sogni. E mentre qualcuno dice "affondiamo i barconi" questa donna, questa madre, questa moglie, stringe ancora forte al petto i suoi sogni...
Restiamo umani!

Claudia MARTINESCU

Grazie Claudia Martinescu per la sua pubblicazione che dovrebbe interrogarci nel profondo del nostro animo! Perché non ci si dimentichi queti volti, queste anime senza nome, queste persone senza più vita e per non disprezzare, né umiliare colloro che invece, varcando i confini della morte riescono ad uscirne vivi!
                            Katia l: Fitermann






lunedì 10 agosto 2015

Lettera Aperta a Beppe Grillo

Lettera Aperta a Beppe Grillo

"Pensavo fosse amore... Invece era un calesse"


Sdegnata per il contenuto del post che vorrebbe essere inoltre una proposta di legge. pubblicato sul Blog di Beppe Grillo dal consigliere comunale del Movimento 5 Stelle di Torino, Vittorio Bertola ho deciso di scrivere questa lettera aperta a Beppe.
Ho conosciuto Beppe molti anni fa ormai, quando il suo blog era un portale di denunce a favore degli oppressi. Io lavoro da sempre con gli immigrati e Beppe mi ha aiutato più volte a fare giustizia, laddove i politici operavano (come ora) in maniera irresponsabile e poco rispettosa dei diritti delle persone.
Ho conosciuto Beppe insieme a Gianni Minà, Marco Travaglio, Gherardo Colombo, Gino Strada, padre Alex Zanotelli, tanto per rendere l'idea dello spessore umano che si faceva cerchio in torno alla tutela dei senza voce. Beppe era la cassa di risonanza per gridare i diritti degli invisibili e la nostra amicizia era per me una ricchezza immensa!
Insieme e sempre con l'aiuto del suo blog abbiamo difeso il diritto di Oscar di potersi curare, in quanto clandestino in Italia e malato di leucemia. 
Anche Makonen, profugo etiope rischiava il rimpatrio forzato nel suo paese, dove avrebbe trovato sicuramente la morte e fu proprio Beppe Grillo a contattare le autorità per liberarlo nel rispetto del diritto di asilo!
"Nessuno deve rimanere indietro" non era una frase di enfasi, ma una realtà! Perché sappiamo bene che gli ultimi di questo mondo (e tra questi ci sono sicuramente gli stranieri) rischiano di occupare quasi sempre gli ultimi posti nella casta e di rimanere inevitabilmente indietro!
Tornando al post dai contenuti che rivelano una scarsa conoscenza in materia di legge sull'immigrazione ho provato una tristezza immensa perché non si può cambiare la lancetta della bussola per convenienza o per essere graditi a gli elettori. Non si può vendere la propria coscienza in cambio di voti! Non si può pensare di fare una politica nuova indossando vecchi abiti per opportunità. Questo appartiene alla vecchia politica che conosciamo bene ormai e che nulla ha a che fare con l'onestà!
Ho provato a pubblicare il mio commento sul blog con scarsi risultati, allora lo trascrivo qui, in questa lettera aperta ad un amico da ritrovare!


“Domenici,
lei dovrebbe incentivare i salvataggi in Arno. Inizi quindi a mantenere la
parola data. Poi, con un’apposita ordinanza comunale, ufficializzi le
ricompense per gli extracomunitari dediti al salvataggio. Un salvataggio,
un permesso di soggiorno. Due, la cittadinanza. Tre, un lavoro da bagnino.
Pensi a che responsabilità si sta assumendo se nessun clandestino, per
protesta nei suoi confronti, si buttasse più in Arno per motivi umanitari.
A Mourad per ora la carta d’identità onoraria la dà il blog, a nome di
molti italiani”.
Beppe Grillo" 

Erano queste le parole di Beppe nei confronti di un immigrato irregolare
che ha rischiato la vita buttandosi nel fiume Arno per salvare un ragazzo
italiano che aveva tentato il suicidio. Si parla di molti anni fa, quando
l'Italia si sdegnava ancora con le ingiustizie e quando un senso civile ci
spingeva a protestare contro il razzismo e contro le guerre. Era l'epoca del 
Social Forum di Genova e delle molte manifestazioni pacifiche dove spesso 
si sentiva dire che "siamo tutti clandestini".

Cosa è cambiato da allora? Ci sono più guerre insufflate dall'occidente per
rubare ancor più ricchezze in terra altrui e quindi più profughi? Oppure il 
M5S ha dimenticato la sua frase di partenza: "Nessuno deve rimanere indietro" 
per accogliere quella meno nobile e più scontata  che tocca la prima sfera dei bisogni
essenziali dell'uomo (la pancia): " I Clandestini a casa loro" 
dimenticando che abbiamo anche una mente oltre allo stomaco.

Beppe, non mi rivolgo a questo signor Bertola perché ha già lasciato fin 
troppo chiara ed evidente la sua scarsa umanità e competenza politica dato che non 
sa neanche distinguere tra un permesso di soggiorno per "motivo umanitario" 
(destinato alle vittime di tratta, sfruttamento  e riduzione in schiavitù) e quello per la 
"protezione internazionale", sancito dalla nostra Legislazione in base alla ratifica 
 della  Carta Universale dei Diritti dell'Uomo! Non ho più la pazienza di parlare con 
queste persone perché non credo che abbiano una qualche voglia di guardare oltre 
il proprio interesse politico.

Mi rivolgo a te, per quello che eri e per quel che piano
piano si sta delineando in questa realtà politica sempre più misera e di cui sei il 
fondatore e il primo portavoce! 

Ti ricordi ancora delle battaglie fatte insieme a favore dei cosiddetti
clandestini, Beppe? Allora erano persone ancor prima che appunto 
clandestini e davvero nessuno doveva restare indietro! 

Nessuno doveva essere escluso! 

Nessuno era da buttare! 

Spero che tu possa riflettere sui rischi di questo pensiero che si traveste di giustizia ma 
che giusto non è in quanto scarso di umanità e di verità, altrimenti non mi resta che 
fare proprie le parole di Troisi nel titolo del film:

 "Pensavo fosse amore... Invece era un calesse".

 Anzi,  un  CARROCCIO!


                                                                                                                       Kátia Lôbo Fitermann